C’è una Novara che guarda al cielo e una che guarda sotto l’erba. Da decenni, il gruppo di Zoologia dell’Università del Piemonte Orientale, guidato dai professori Irene Pellegrino e Marco Cucco, studia la biodiversità urbana, in particolare le specie alate che popolano i nostri centri: rondoni, rondini, balestrucci e pipistrelli. Animali che, con la progressiva scomparsa degli habitat naturali, hanno trovato nelle città un rifugio, pur dovendo fare i conti con inquinamento, pesticidi e la scomparsa di cavità dove nidificare nei palazzi.
Oggi, grazie al progetto "Novara Città in Erba", l’attenzione si sposta sugli insetti impollinatori, sentinelle silenziose della salute ambientale e protagonisti indispensabili degli equilibri ecologici. «Le api, i bombi, le farfalle – e molti altri insetti meno noti – svolgono infatti un ruolo cruciale: garantiscono l’impollinazione del 74% delle piante spontanee europee e dell’84% di quelle coltivate» spiegano Pellegrino e Cucco.
Ma gli impollinatori sono in pericolo. Gli scienziati parlano apertamente di «un collasso degli insetti: la perdita di habitat, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e l’agricoltura intensiva stanno decimando le popolazioni, con un terzo delle specie di api e farfalle europee in declino. Un crollo che coinvolge anche gli uccelli insettivori e i pipistrelli che si nutrono proprio di questi piccoli animali».
È qui che entra in gioco la sfida dell’ecologia urbana: trasformare le città in spazi ospitali per la biodiversità. «Anche gli ambienti urbanizzati possono diventare rifugi preziosi per la fauna selvatica, purché vengano gestiti con consapevolezza», spiegano i ricercatori. Tra gli interventi più semplici ma efficaci, uno in particolare: ritardare lo sfalcio delle aree verdi, permettendo ai fiori di completare il ciclo vitale e offrire nutrimento agli insetti.
Novara può diventare un modello virtuoso, una città in cui la cura del verde pubblico non è solo decoro, ma un atto di responsabilità ambientale. "Novara Città in Erba" non è solo un progetto scientifico, ma una visione: abitare spazi condivisi anche con gli altri abitanti silenziosi del nostro ecosistema.